domenica 10 novembre 2013

LETTERA DI MATTEO RENZI AGLI ISCRITTI DEL PARTITO DEMOCRATICO 

Scrivo questa lettera a persone i cui indirizzi sono stati forniti dalla sede nazionale del Partito Democratico. Mi scuso dunque se entro nelle caselle di posta elettronica di persone che non sempre conosco. Vorrei trasmettere però con forza, con grinta, con determinazione l'idea dell'urgenza e della possibilità.
L'Italia deve cambiare.
Deve cambiare profondamente la burocrazia, la giustizia, il fisco, il sistema di scuola università ricerca. Solo così cresceranno le occasioni di lavoro per i nostri giovani e per chi è rimasto coinvolto – magari a cinquant'anni – in una delle tante crisi aziendali in corso. E solo così torneremo a essere degni di noi stessi. Perché la Costituzione dice che siamo una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Ma in questi anni l'hanno spesso avuta vinta quelli che campano di rendita, non chi vive di lavoro.
L'Italia può cambiare.
Non è vero che siamo spacciati, che decidono tutto in Europa, che possiamo solo seguire la tecnocrazia. Tocca a noi provarci. Tocca a noi cambiare verso. Tocca a noi: straordinaria, angosciante, magnifica responsabilità. Il destino del nostro Paese è nelle mani di chi legge questa lettera, di chi va a votare, di chi fa delle proposte. Non tutto è spacciato, anzi. Dare un'opportunità all'Italia dipende da noi.
Però servono idee chiare, servono donne e uomini capaci di realizzarle. Serve la politica, insomma. In tanti dicono che dobbiamo diminuire il tasso di politica. No. C'è bisogno di più politica. Più politica, ma meno politici, meno costi e posti di un sistema che in questi anni ha moltiplicato le poltrone ma ha diminuito i voti. Troppi cittadini sono stanchi e purtroppo in Italia il primo partito è quello degli astenuti.
E servono i voti degli italiani: quei voti che non abbiamo saputo prendere alle ultime elezioni. Tra di noi c'è chi dice che è meglio perdere restando pochi, che vincere aprendosi e convincendo gli altri: io credo che sia importante costruire un PD capace di vincere e di convincere. Altrimenti non facciamo politica: facciamo filosofia, sociologia, cultura ma non politica. Un Partito corre per vincere, non per partecipare: noi puntiamo alle elezioni, non alle Olimpiadi

Il Partito Democratico è oggi l'unica vera grande speranza perché questo cambiamento sia radicale, serio, profondo. Tocca a noi, nessuno si tiri indietro.
Se non lo facciamo noi, nessuno lo farà al posto nostro

Mi sono candidato perché vorrei che questa comunità di donne e uomini, che questo popolo sconfitto alle ultime elezioni, che questo gruppo di cittadini provasse finalmente a vincere per cambiare finalmente l'Italia. Senza gli intrighi del passato, dove quando abbiamo vinto abbiamo mandato a casa i nostri leader. Senza l'esasperata guerra di correnti: giudichiamo le persone sulla base delle loro idee, non della loro appartenenza a singoli gruppi interni. Ho detto più volte che questo discorso vale innanzitutto per chi si professa “renziano”: voglio che ci chiamiamo con il nome proprio di persona, non con il cognome altrui di corrente.
Vengo dall'esperienza delle amministrazioni locali. Ho fatto il Presidente della Provincia per cinque anni. Poi ho smesso, perché ho detto che per me le Province andavano abolite. Ho vinto le primarie nella mia città e sono diventato Sindaco a Firenze. Si può essere d'accordo o meno sulle mie idee, ma considero un onore aver realizzato ciò che avevo promesso, dal piano strutturale zero mattoni alle pedonalizzazioni, dall'abbattimento delle liste d'attesa negli asili nido fino all'aumento dei soldi per la scuola, dall'aumento della differenziata fino al recupero di efficienza delle partecipate. Se dovessi dirlo con uno slogan direi che la mia amministrazione ha moltiplicato per due le biblioteche e ha diviso per due gli assessori: in quattro anni infatti abbiamo raddoppiato i metri quadri e gli utenti delle biblioteche e dimezzato il numero degli assessori previsti dallo Statuto. Abbiamo venduto all'asta le auto blu e abbassato l'addizionale Irpef. Sono piccole cose, lo so. Ma è solo per dire che ciò che ho promesso, poi l'ho mantenuto. Mi hanno insegnato che quando ci si candida oltre a dire: Io vorrei fare, bisogna anche dire: Io in questi anni ho fatto.
Ho anche fatto tanti errori. Penso che sia più bello sbagliare e ripartire che restare alla finestra limitandosi a criticare gli altri. Ho conosciuto il sapore della sconfitta, come lo scorso anno quando ho perso il ballottaggio delle primarie contro Bersani: in quel caso ho rifiutato tutte le proposte di premio di consolazione e sono rimasto al mio posto.
Oggi mi candido con una mozione titolata “L'Italia cambia verso”, che trovate sul sito www.matteorenzi.it (su cui volendo potete anche darci un sostegno di idee e economico). Lì ci sono le idee che vorremmo realizzare con il PD di domani. Per adesso difendo ovunque, anche sulla stampa e in tv, il PD di oggi. Chi in queste settimane spara nel mucchio dicendo che ci sono casi anomali nel tesseramento dovrebbe fare i nomi e i cognomi delle singole località. Altrimenti diamo l'impressione che 370 mila persone che vanno a votare sono 370 mila imbroglioni. Non è così. Se ci sono imbroglioni, si prendono e si cacciano. Ma non si fa di tutta l'erba un fascio. E io difendo la dignità delle centinaia di migliaia di persone perbene che vanno a votare al congresso prima (solo i tesserati) e alle primarie dopo (tutti). Difendo in particolar modo la dignità di chi non vota per me: così deve fare il responsabile di una comunità.
Se vi va, vi propongo di restare in contatto, creando un comitato o semplicemente mandandomi un email con idee e proposte (matteo@matteorenzi.it)
In ogni caso vi aspetto nei seggi del partito, per gli iscritti, fino a domenica 17 novembre. E aspetto tutti domenica 8 dicembre alle primarie. Molti ironizzano sul fatto che noi facciamo le primarie, sui nostri confronti e talvolta anche sui nostri scontri. Ma noi siamo gli unici in Italia che invitano centinaia di migliaia di persone a uscire di casa e mettersi in gioco. A provarci davvero. A essere cittadini, non solo utenti. Giochiamo a carte scoperte, noi. Perché ce lo possiamo permettere: siamo un Partito Democratico, di nome e di fatto.
Un sorriso,
Matteo

giovedì 31 ottobre 2013

E' con immenso piacere che vi comunichiamo i risultati del Congresso di Ponsacco, che si è svolto domenica 27 ottobre.

Segretario Unione Comunale:

Massimiliano Bagnoli : 130
Schede Bianche: 8

Segretario Provinciale:

Simone Giglioli: 47
Stefano Fabbri: 16
Francesco Nocchi: 72
Bianche: 3

Alcuni componenti dell'Associazione Adesso Ponsacco sono entrati a far parte dell'Assemblea dell'Unione Comunale, grazie all'ottimo lavoro svolto dal Segretario Massimiliano Bagnoli e al Vice Segretario Simone Chiaverini che hanno saputo trovare la giusta sintesi fra i componenti del nostro Partito, riconoscendo il merito ai vecchi componenti e aprendo la strada alle novità, che speriamo portino in alto il nostro obiettivo di rinnovamento all'interno del Partito stesso.
Adesso Ponsacco è felice di far parte di questo Partito e lavorerà al meglio insieme a tutta l'Assemblea nell'interesse dei cittadini simpatizzanti l'associazione.
Per questo vi rinnoviamo l'invito a partecipare alle nostre iniziative e dire la vostra, abbiamo bisogno di tutti voi!

Ecco i nomi dei componenti dell'Associazione che fanno parte dell'Assemblea:
Simone Chiaverini, Michele Lombardi, Jerry Zarra, Baldacci Tommaso, Franco Grassulini, Chiara Chiocchini, Roberta Lazzeretti, Valentina Piacenti, Fabrizia Falaschi.
Per quanto riguarda l'Assemblea Provinciale, aspettiamo la fine del Congresso per comunicarvi i componenti, ma possiamo anticiparvi subito che alcuni di noi ne faranno parte. A presto!

sabato 26 ottobre 2013

Elezioni Segretario provinciale e Segretario dell'Unione Comunale domenica 27 ottobre

Buongiorno a tutti!
Vi ricordiamo l'appuntamento di domani 27 ottobre, presso il Circolo Arci Rinascita, dalle 9:00 alle 13:00 per le votazioni del Segretario dell'Unione Comunale e del Segretario provinciale.
Possono votare solo le persone iscritte al Partito Democratico fino al giorno stesso delle votazioni, il che significa che potete iscrivervi anche domani.
Ricordiamo l'importanza di partecipare per avere i nostri delegati in rappresentanza della segreteria provinciale.
Il candidato alla segreteria provinciale della lista Renzi è Simone Giglioli.
Vi aspettiamo numerosi!

martedì 22 ottobre 2013

A proposito di PD, dal punto 4 del documento congressuale di Matteo Renzi.

"     Il PD deve essere un luogo bello per la formazione politica

Cambiare verso significa riconoscerci bisognosi di imparare sempre. Specie noi addetti ai lavori: un partito che non faccia formazione politica è un partito di plastica, finto, inutile. Formare alla politica è una cosa bella, perché la politica è dignità con buona pace di chi ci insulta per questo. Costruire chi siamo, cosa vogliamo per il nostro Paese e qual è il nostro sguardo sul mondo. Perché mentre il partito era impegnato a guardarsi l’ombelico si è dimenticato di formare il suo stesso futuro. Chi si affaccia alla politica non può essere lasciato solo o considerato terra di conquista. Il PD deve parlargli di persona. Deve dargli del tu e offrire un percorso di cambiamento alla nuova classe dirigente. Allo stesso modo chi sta in Parlamento come nel consiglio comunale del municipio più piccolo ha bisogno di essere aiutato a studiare: come si scrive un'interrogazione e una delibera, certo. Ma anche come si va in tv e per dire cosa, come si sta sui social network, come si interviene in pubblico. E come si studiano – sui libri e non solo – i fenomeni che stanno modificando ontologicamente la nostra società. Viviamo un tempo di trasformazioni impressionanti: tutti e ciascuno abbiamo bisogno di studiare di più, per capire di più. Tutti abbiamo bisogno di rimetterci in gioco. Tutti dobbiamo farlo."

Parole che suonano come musica nelle orecchie, dovrebbero diventare leggi di partito, affinchè si smetta di mettere i bastoni tra le ruote alle nuove leve. #changepd #adesso!

lunedì 21 ottobre 2013

Adesso Ponsacco è lieta di darvi il Benvenuto all'interno del suo blog.
Immaginiamo un blog come una piazza, in cui il cittadino torni a sentirsi partecipe della politica locale, prenda parola, crei dibattiti.
Immaginiamo un blog come una grande bacheca, attraverso cui il cittadino possa informarsi liberamente circa le iniziative promosse dall'Associazione.
Immaginiamo un blog come una scommessa, dalla quale siamo partiti e sulla quale abbiamo investito i nostri progetti, sogni e speranze per un domani migliore, per una Ponsacco migliore.

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